confartigianato_nuvole2.jpgLa piccola impresa ionica chiede interventi urgenti sugli acconti, sull'IVA, sugli studi di settore e sui tassi di interesse.

Il Presidente D'Amico: l'economia tarantina paga un prezzo doppio alla crisi, occorrono misure immediatamente spendibili.

Presentate in una affollata conferenza stampa le richieste di Confartigianato.

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"Non accetteremo la proposta del Governo di abbassare di soli 2 punti la percentuale dell'acconto a fine novembre, così come pare sia intenzionato a fare".

La Confartigianato Nazionale, noi provinciali saremo compatti e lapidari nel dare la risposta.

Oltre a non essere significativa, ci lascia quantomeno perplessi questa mossa del Governo, che viene sollecitata da un'esigenza reale, di andare incontro alle necessità delle imprese che, in alcuni casi risultano vitali.

Abbiamo deciso così di organizzare una conferenza stampa per presentare le richieste degli artigiani per fronteggiare la crisi.

I nostri punti sono chiari, le nostre richieste sono di vitale importanza. 

I nostri imprenditori sono seriamente preoccupati. Non ci sono settore meno coinvolti, è crisi globale del sistema. Se non si daranno risposte a breve, è probabile che l'onda lunga della crisi li travolgerà nel giro di qualche settimana, forse qualche mese, e proprio per questo il fenomeno  va valutato immediatamente.

Apprendiamo che lo Stato sta mettendo sul tavolo una serie di provvedimenti e di "aiuti" alle imprese che sono senza dubbio importanti, ma non di immediata spendibilità.

Per spiegarci meglio: agevolare l'accesso al credito, incentivare gli investimenti in tecnologia, agevolazioni per l'acquisto di beni strumentali, sono interventi di indubbio beneficio per le imprese, ma accanto a queste iniziative, se non c'è la possibilità di monetizzare, razionalizzare e trovare risorse immediate all'interno dell'impresa stessa, difficilmente un artigiano si mette ad investire in beni strumentali o in tecnologia, peggio ancora se l'artigiano ha già investito in macchinari, nel capannone, in beni utili all'impresa e si trova oggi in difficoltà perché manca il lavoro. Difficilmente ricorrerà a questi interventi se non per indebitarsi ulteriormente.

Le imprese hanno bisogno di interventi di immediata spendibilità.

Spendibilità significa non anticipare l'IVA prima di incassarla, significa ridurre un acconto in scadenza il 30 novembre prossimo con il quale deve anticipare il 99% dell'irpef il 99% dell'irap, aggiungiamo poi l'acconto già versato a maggio per le imposte del 2008 e poi il saldo più l'acconto per l'anno di imposta in corso che avverrà nel 2009; vuol dire adeguare immediatamente gli studi di settore ad una situazione di emergenza che questa crisi ha coinvolto tutto il paese; vuol dire ridurre i tempi di pagamento dei lavori effettuati per la pubblica amministrazione. Queste sono misure urgenti, spendibili da domani per dare un segnale di sostegno concreto ai nostri imprenditori.

Questa crisi poi si aggiunge alla già pesante situazione di stallo della economica tarantina, dissestata ed assolutamente priva di qualsiasi guida e coordinamento.

Siamo in emergenza e in emergenza si devono attivare tutte le azioni possibili per contenere i danni. Gli artigiani chiedono ancora con maggiore vigore interventi su scadenze a brevissimo tempo per aiutare le imprese a confrontarsi con questa onda lunga, che rischia di investire l'economia dopo la finanza, e interventi a breve e medio termine, che diano la possibilità alle aziende nel contempo a rafforzarsi per uscire quasi indenni da questo "tsunami" e per questo richiediamo anche l'intervento ed il coinvolgimento delle regioni, delle Camere di Commercio e delle banche.

In riferimento al nostro sistema bancario, il discorso lo affronteremo parallelamente e subito, intendiamo sondare la volontà e la disponibilità di ogni istituto di credito presente sul territorio, banca per banca, per constatare la reale volontà di accompagnare le imprese a livello finanziario per tentare di uscire tutti insieme da questo lungo momentaccio.-

IL VOLANTINO

il nostro paese poggia le proprie capacità produttive e la propria forza economica sulla dinamicità di migliaia e migliaia di micro e piccole imprese come le nostre, come quelle degli artigiani, che rappresentano il 98% delle imprese italiane.

Le attuali difficoltà che il mondo sta incontrando, sommate a quelle già presistenti sul nostro territorio, rischiano di aggravare ancor più il delicato equilibrio dell'economia reale tarantina.

LE PICCOLE IMPRESE E GLI ARTIGIANI SONO IN DIFFICOLTA'

 CONFARTIGIANATO IMPRESE TARANTO

CHIEDE AL GOVERNO E ALLE ISTITUZIONI LOCALI

 MISURE URGENTI

PER AFFRONTARE LA CRISI

Intervenendo:

  1. sul versamento della seconda rata degli acconti d'imposta che le imprese sono tenute a corrispondere entro il 30 novembre;
  2. sul rinvio del versamento dell'IVA solo all'avvenuto incasso della fattura;
  3. nell'introduzione di adeguati meccanismi di compensazione dei crediti vantati dalle imprese nei confronti della pubblica amministrazione;
  4. con sgravi fiscali, sia per favorire una riduzione dell'onere che grava sui risultati di gestione, sia per sostenere gli apporti di capitale; 
  5. sulla deducibilità integrale degli interessi passivi prodotti da finanziamenti diretti all'acquisto di beni strumentali.  
  6. sugli studi di settore per adeguarne la portata sui comparti in crisi fino a ridurne la valenza probatoria;
  7. sulla politica fiscale per alleggerire quel fardello di imposte che le imprese non riescono ormai più a sopportare.