La piccola impresa fa i conti con un futuro sempre più orientato ad ambiti progettuali, di servizio, di ricerca e sviluppo e di comunicazione del valore, lontano dalle politiche produttive che hanno permesso nei decenni scorsi a tanti piccoli imprenditori di affermarsi.

Per poter giocare il proprio ruolo ed essere competitivi su un mercato ormai globale, sono ora necessarie dimensioni che permettano efficienza ed economie di scala, oppure la capacità di collaborare con altre imprese in un comune progetto di sviluppo.

Non è semplice sedersi intorno ad un tavolo e lavorare insieme alla costruzione di una sinergia che, inizialmente, è solo latente e in potenziale. Molto tempo va investito per ideare, per dare forma e rifinire, per passare da un’idea ad un progetto condiviso e realizzabile.

Aggregazione vuol dire, in primis, conoscersi e riconoscersi, scoprire le possibilità di collaborazione presenti e future, darsi degli obiettivi e stabilire le regole dello stare insieme.

Occorrono coraggio, capacità di ascolto, di condivisione, intraprendenza, libertà di sperimentazione, affinità, fiducia e senso etico.

Per “fare rete”, qualsiasi sia la forma giuridica prescelta, deve essere presente nell’imprenditore una forte spinta motivazionale a superare i preconcetti dei periodi precedenti e ad immaginare nuovi approcci relazionali e culturali, che non mancano di ricompensare chi ha saputo crederci: le numerose esperienze aggregative nate nel corso degli anni all’interno di Confartigianato Taranto lo dimostrano.