Come Confartigianato,  stiamo spingendo per una nuova legge per aggiornare il profilo professionale degli imprenditori del settore estetico e fare ordine in un mercato pervaso dalla concorrenza sleale di operatori improvvisati ed irregolari che rappresentano un grave pericolo per la salute dei consumatori.

Confartigianato Taranto è stata tra i maggiori protagonisti nello proporre a livello nazionale il degrado raggiunto in questa categoria e la necessità di porvi rimedio a livello normativo. E le richieste sono state avanzate durante un'audizione presso la Commissione Attività Produttive della Camera sulle proposte di legge in tema di ‘Disciplina delle professioni nel settore delle scienze estetiche'.

Abbiamo chiesto come Confartigianato - spiega Fabio Paolillo direttore di Confartigianato imprese Taranto - nuove regole chiare ed uguali in tutto il Paese per regolamentare l'attività delle trentduemila imprese attive nel settore benessere che ogni giorno eseguono 120.000 trattamenti estetici. Un dato statistico nazionale: del totale delle imprese, oltre 27.000 sono istituti di bellezza, quasi 1.200 attività di manicure e pedicure, oltre 2.500 sono centri benessere, circa 200 stabilimenti termali e 370 attività di tatuaggio e piercing.

La nuova legge che chiediamo dovrà prevedere l'aggiornamento, soprattutto in termini qualitativi, del percorso formativo per il conseguimento della qualifica di estetista, l'inclusione nelle attività di estetica delle pratiche bionaturali (ad esempio i massaggi shiatsu, la riflessologia plantare, i massaggi ayurvedici, ecc, che non si propongono finalità terapeutiche e non rientrano nelle professioni sanitarie), standard formativi omogenei in tutte le regioni, nuove regole per disciplinare le attività dei centri benessere.

Auspicano un iter parlamentare rapido, con l'approvazione di norme indispensabili ad elevare la professionalità degli operatori e, al tempo stesso, a difendere bellezza e benessere dei consumatori i quali devono poter contare su prestazioni di qualità offerte da imprenditori adeguatamente formati e costantemente aggiornati.

A livello locale la categoria è in una situazione assai preoccupante. Nonostante il lavoro delle scuole professionali, non si arriva quasi mai ad  offrire un "prodotto estetista"  qualitativamente elevato, il risultato medio giace nella mediocrità assoluta.

Tale dato ci preoccupa moltissimo; le nostre imprese hanno serie difficoltà ad assorbire manodopera preparata; lo stesso mercato pullula di giovanissimi operatori  neo qualificati chiamati a svolgere il ruolo di "responsabile tecnico" senza la padronanza del ruolo.

Il risultato, quindi, è uno scadimento della qualità dei servizi offerti alla clientela e un mercato affollato di operatori che si improvvisano o vengono improvvisati estetisti o acconciatori, e quindi un mercato che incrementa le fila di lavoratori irregolari e/o a nero.

Su questa partita abbiamo cercato di coinvolgere, ma ancora senza riscontro fattivo,  le istituzioni competenti, come l'Assessorato provinciale alla formazione professionale, la ASL ed i comuni per i dovuti necessari controlli di competenza sia nei percorsi formativi che in sede di apertura e gestione delle attività imprenditoriali.