Si è tenuta nel primo pomeriggio di oggi la conferenza stampa di presentazione del nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, definito “cura-Italia - MARZO”, (poi ce ne sarà anche uno ad aprile) contente le tanto attese misure economiche studiate dal Governo per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Sono previsti aiuti per medici, lavoratori, famiglie e imprese, sulla base di uno stanziamento iniziale di 25 miliardi e finanziamenti mobilitati per 350 miliardi.
Il premier Conte affiancato dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e dal ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, ha subito annunciato ulteriori futuri interventi per risollevare l’economia.
“Siamo consapevoli che questo decreto non basterà. Ma il governo oggi risponde presente e lo farà anche domani. Dovremo poi ricostruire il tessuto economico e sociale che uscirà fortemente intaccato da questa emergenza e lo faremo con un piano di ingenti investimenti e con una rapidità che il nostro Paese non ha mai conosciuto prima”.
“Il governo è vicino alle imprese, ai commercianti, ai liberi professionisti, alle famiglie, ai nonni, alle mamme e ai papà che stanno facendo un sacrificio per la salute di tutti. Possiamo parlare di modello italiano – ha continuato Conte – non solo per il contenimento del contagio sul piano sanitario, ma anche per quanto riguarda la politica economica per far fonte a questa grande emergenza. Questa è una manovra economica poderosa, non possiamo combattere un’alluvione con gli stracci e i secchi, ma abbiamo costruito una vera e propria diga protettiva per famiglie, imprese e lavoratori e vogliamo che l’Europa ci segua”.
In conclusione, il Presidente del Consiglio ha affermato: “Sono orgoglioso perché partecipe di una comunità che ho l’onore di guidare in un periodo così complesso della nostra storia. Alcuni italiani sono in trincea negli ospedali, in fabbrica, nelle farmacie o dietro ai banconi di un supermercato, tanti rimangono a casa ma non sono inerti, li sostengono dal balcone, dalla finestra, cantando l’inno nazionale. Possiamo essere orgogliosi di essere italiani, insieme ce la faremo”.
Il Ministro dell’Economia Gualtieri ha parlato di cinque assi di intervento, esordendo con un finanziamento di 3,5 miliardi per il Sistema sanitario nazionale e la Protezione civile.
Il secondo “asse” vale più di 10 miliardi e riguarda il sostegno all’occupazione, la difesa del lavoro e del reddito. Il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, ha spiegato che sono previste risorse per 1,3 miliardi per il Fondo di integrazione salariale e 3,3 miliardi per la cassa integrazione in deroga che andrà a coprire anche le imprese con un solo dipendente.
Confermata da Gualtieri la “copertura” di tutti i lavoratori autonomi, stagionali e di altre forme con un assegno di 600 euro per il mese di marzo. Per gli autonomi e i liberi professionisti, in questo primo decreto sono stati stanziati circa 3 miliardi a tutela del periodo di inattività, prevedendo anche la sospensione dei contributi previdenziali, per tali categorie.
Prevista l’estensione del congedo parentale a 15 giorni o un voucher baby-sitter da 600 euro per chi ha bisogno di curare i figli. Novità anche sui permessi 104: per il periodo marzo-aprile saranno estesi a 12 giorni. Confermato l’intervento sul congelamento dei licenziamenti, riguardante riguarda le procedure dal 23 febbraio in avanti. Per i lavoratori in quarantena, si conferma il computo del periodo di astensione dal lavoro come malattia.
Il terzo “asse” riguarda il credito e le agevolazioni nell’erogazione di liquidità: sospese le rate di mutui e prestiti, garantite con finanze pubbliche.
In campo fiscale, è stata confermata la sospensione degli obblighi di versamento di tributi e contributi: il ministro dell’Economia ha fatto riferimento ad un differimento al 31 maggio per le imprese che fatturano fino a 2 milioni; limite che andrà oltre per le categorie colpite direttamente dall’emergenza sanitaria e dalle misure di contenimento del contagio.
Il quinto “asse” riguarda misure proprio per alcune delle categorie colpite direttamente dalla crisi, tra i quali il trasporto merci.