La dura battaglia che Confartigianato ha condotto nell’ultimo anno per modificare il Codice dei contratti pubblici sta ottenendo risultati. Nel decreto correttivo del Codice varato il 13 aprile dal Governo, sono contenute modifiche chieste dalla Confederazione per favorire la partecipazione degli artigiani e delle piccole imprese agli appalti pubblici. Quello che serviva!
Del resto il nuovo Codice dei contratti pubblici, nato 12 mesi fa, aveva proprio l’obiettivo di rendere più semplici, trasparenti e orientate allo sviluppo le norme che regolano la partecipazione delle imprese agli appalti pubblici e soprattutto doveva ispirarsi al principio dello Small Business Act, ‘pensare innanzitutto al piccolo’. Ma così finora non è stato tanto da rendere necessario rimetterci mano e correggere oltre la metà del provvedimento.
Il pressing esercitato in questi mesi dalla Confartigianato ha permesso di ottenere alcune correzioni positive per consentire agli artigiani e alle piccole imprese di cogliere le opportunità del mercato degli appalti pubblici.
Tra queste, la modalità di affidamento ‘a chilometro zero’, vale a dire la possibilità per le stazioni appaltanti di riservare la partecipazione alle micro, piccole e medie imprese che abbiano sede legale e operativa nel territorio regionale di esecuzione dei lavori per una quota non inferiore al 50% del totale delle aziende partecipanti.
Confartigianato apprezza anche l’innalzamento a 2 milioni di euro della soglia di aggiudicazione con l’offerta economica più vantaggiosa, la semplificazione delle procedure di accesso alle gare pubbliche con il principio dell’interoperabilità delle banche dati, il limite all’ambito di applicazione dei criteri ambientali minimi nell’edilizia, la nuova definizione di rating d’impresa non penalizzante per le piccole imprese, l’eliminazione dei costi di funzionamento delle piattaforme telematiche a carico degli operatori economici, sconti del 50%, riservati alle piccole imprese e ai loro consorzi, sugli oneri delle garanzie per la partecipazione alle procedure.
Rimangono però delle zone oscure. Come la previsione di rendere obbligatorie le clausole sociali negli appalti e la nuova formulazione relativa ai termini di pagamento.
Per Confartigianato Taranto, insieme alla propria sezione edili ANAEPA, i contratti pubblici sono una potente leva di politica economica. L’auspicio è che il decreto correttivo varato dal Governo consenta di recuperare il tempo perduto e offra agli artigiani e alle micro e piccole imprese l’occasione di un rilancio all’insegna della trasparenza e della semplificazione.
Come Confartigianato ed ANAEPA di Taranto, a breve inizieremo un programma informativo sia per le piccole imprese per spiegare le nuove regole e sollecitarne una maggiore partecipazione ai lavori pubblici che con le stazioni appaltanti di tutto il territorio provinciale, affinché vengano rispettati, nei bandi di gara, i termini riservati alle piccole imprese ed agli artigiani.