
Il D.Lgs. n. 187 del 19 agosto 2005 sulle prescrizioni minime di sicurezza e salute relative all'esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti da vibrazioni meccaniche, che ha recepito la Direttiva 2002/44/CE del 25 giugno 2002, prescrive specifiche metodiche di individuazione e valutazione dei rischi associati all'esposizione a vibrazioni del sistema mano-braccio (HAV) e del corpo intero (WBV) e specifiche misure di tutela, che vanno documentate nell'ambito del rapporto di valutazione dei rischi prescritto dal D.Lgs. 626/94.
L'articolo 4 del D.Lgs. 187/05 prescrive in particolare l'obbligo, da parte dei datori di lavoro, di valutare il rischio da esposizione a vibrazioni dei lavoratori durante il lavoro ed è previsto che la valutazione dei rischi possa essere effettuata sia senza misurazioni, sulla base di appropriate informazioni reperibili dal costruttore e/o da banche dati accreditate (ISPESL, CNR, Regioni), sia con misurazioni, in accordo con le metodiche di misura prescritte da specifici standard ISO-EN .
E' importante rilevare che l'analisi delle POSSIBILITA' DI RIDUZIONE DEL RISCHIO rappresenta parte integrante del processo di individuazione e valutazione del rischio prescritto dal D.Lgs. 187/05.
Tale prescrizione è di particolare rilevanza nel caso del rischio vibrazioni, in quanto sia nel caso dell'esposizione del sistema mano-braccio che nel caso dell'esposizione del corpo intero, non esistono DPI anti-vibrazioni in grado di proteggere i lavoratori adeguatamente e riportare comunque i livelli di esposizione del lavoratore al di sotto dei valori limite fissati dal Decreto, come ad esempio avviene nel caso dei protettori auricolari in relazione al rischio rumore. Nel caso delle vibrazioni, nella maggior parte dei casi la riduzione del rischio alla fonte è l'unica misura da adottare al fine di riportare l'esposizione a valori inferiori ai limiti prescritti dalla Direttiva.
Il campo di applicazione interessa tutte le attività in cui il lavoratore è esposto a elevati livelli di vibrazioni meccaniche, perciò lavorazioni in cui vengono utilizzati utensili portatili, e/o vengono impugnati manufatti lavorati su macchinari fissi e/o si utilizzano macchine agricole e industriali, veicoli da trasporto, ecc.
Questo tipo di esposizione può provocare disturbi e lesioni agli arti superiori, con un aumentato rischio di insorgenza di lesioni vascolari, neurologiche e muscolo-schelettriche a carico del sistema "mano-braccio"; e al rachide lombare, come lombaggine, lombosciatalgie, alterazioni degenerative della colonna vertebrale, discopatie ed ernie discali lombari e lombosacrali nel caso in cui le vibrazioni siano trasmesse al sistema "corpo intero".
I servizi proposti da CO.A.S.-TA.
Valutazione specifica del rischio da vibrazioni
Tramite: l'acquisizione preliminare della documentazione necessaria:
elenco e stato di conservazione delle attrezzature e modalità del lavoro;
Studio delle attività lavorative, acquisizione delle informazioni sui processi lavorativi, sulle modalità di esecuzione delle attività, sul livello di formazione ed informazione degli addetti;
Effettuazione dei rilievi strumentali;
Redazione documento sulla valutazione dei rischi vibrazioni meccaniche ai sensi del D.Lgs 187/05.
in cui saranno identificate le misure di prevenzione e protezione per l'eliminazione o la riduzione del rischio con l'indicazione delle priorità di intervento e dei miglioramenti necessari.
Formazione del personale sul rischio derivante dall'esposizione a Vibrazioni meccaniche.
Vedi DLgs 19 agosto 2005 n°187