sicurezza_foto_9.jpgI lavori più recenti nel campo dell'illuminazione in ambienti con videoterminali (VDT) propongono che i livelli quantitativi di illuminazione debbano essere piuttosto ridotti per permettere la percezione delle lettere sullo schermo, ma non così bassi da impedire la lettura del testo stampato. Valori di 200-400 lux sono considerati accettabili; non sono consigliabili illuminazioni localizzate a causa della fatica indotta dalla necessità di adattamento retinico quando lo sguardo viene alternato fra zone di illuminosità molto diverse. Per questo motivo l'area immediatamente circostante il video deve avere una luminosità intermedia fra quella dello schermo e quella ambientale. L'illuminazione artificiale o naturale degli ambienti con VDT è un fattore igienico-ambientale talvolta critico. Infatti, per evitare l'affaticamento dell'apparato visivo è necessario accordare la luminaza media del campo visivo con le luminanze di tutte le superfici presenti all'interno del campo visivo stesso. Va ricordato a questo proposito che nel lavoro al VDT l'informazione visiva è concentrata in almeno tre sedi distinte, situate all'interno del campo visivo centrale, rappresentate dal video, dalla tastiera e da documenti cartacei utilizzati per il lavoro. Tra questi tre elementi la direzione dello sguardo subisce frequenti e veloci cambiamenti di direzione con conseguente messa in esercizio di rapidi meccanismi di adattamento della funzione visiva. Tali meccanismi sono di tre tipi: - l'accomodazione, ovvero la capacità di mettere a fuoco oggetti posti a diversa distanza dall'osservatore; - la convergenza, ovvero la capacità di modificare l'asse visivo in modo tale che l'immagine dell'oggetto si collochi in entrambi gli occhi in corrispondenza della regione maculare; - l'adattamento, ovvero la capacità posseduta dalla retina di modificare la propria sensibilità al variare della luminanza delle diverse superfici presenti nel campo visivo.